Storia d'Europa by Giuseppe Galasso

Storia d'Europa by Giuseppe Galasso

autore:Giuseppe Galasso
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Economica Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2019-03-20T16:00:00+00:00


Ritmi e modi di uno sviluppo inarrestabile

Per il caso inglese, e per la «rivoluzione industriale» in genere, si è anche fatta questione di quantità e portata e di tempi effettivi della trasformazione. Anche a questo riguardo, però, i varii revisionismi che si sono fatti valere appaiono impertinenti o mal fondati. È vero che molto a lungo, e anche in Inghilterra fino almeno alla metà del secolo XIX, il settore industriale non è ancora tutto. In molti paesi industriali esso è diventato davvero tutto solo dopo la metà del secolo XX. Ma è addirittura superfluo discutere su questo piano. Il confronto tra le dimensioni dell’economia europea della fine del secolo XVIII e quelle della fine del secolo XIX è perfino mortificante e penoso, se fosse lecito dire così, per l’economia pre-industriale. Alla fine del secolo XX un solo grande paese industriale del continente sarebbe stato in grado di produrre alquanto più di tutta l’Europa di due secoli prima. La gradualità, ovunque, della «grande trasformazione», il suo procedere a macchia d’olio, le sue contraddizioni e parzialità, le sue accentuazioni settoriali sono indiscutibili, ma non sono nulla di diverso da quel che offre qualsiasi fenomenologia storica. Semmai, è opportuno riaffermare che la «rivoluzione industriale» si pone certamente – lo abbiamo già detto – come un grande «evento» di rottura, di salto innanzitutto qualitativo nel tessuto della storia umana. Fino al 1800 il passato di questa storia era, secondo una formula brillante, soltanto passato; nel 1850 non era solo passato, era morto, di una morte senza prospettive immaginabili di resurrezione.

Evento in questo senso e per la già rilevata, e anche prodigiosa, rapidità dei suoi tempi, la rivoluzione industriale è, però, pur sempre, a sua volta, come egualmente si è accennato, un processo. E lo è già perché esso, pur nei suoi brevi tempi, è stato graduale, benché all’esperienza la sua gradualità sia risultata fatta assai più di grandi ondate successive che di un placido corso lineare. Ma soprattutto lo è per la sua già ricordata natura di reazione a catena, con continui svolgimenti e innovazioni, con specializzazioni e potenziamenti illimitati, quasi come filo interminabile che si svolga dal bozzolo inesauribile di un prodigioso baco da seta. Si è potuto parlare perciò di almeno tre rivoluzioni industriali secondo il tipo di energia impiegato: al secolo del vapore è succeduto quello dell’elettricità, al regno del carbone quello del petrolio e, infine, si è affacciato il tempo dell’atomo.

Alle ferrovie a vapore, poi elettrificate, e alle navi a vapore si sono associati via via i tram, gli autoveicoli, gli aeroplani, prima a elica e poi a reazione. Conformi sono state le innovazioni dalla macchina a vapore al motore a scoppio e poi di altro tipo. Alle navi sottomarine hanno risposto, a meno di un secolo di distanza, quelle spaziali. Alla nuova «età del ferro» aperta dalla siderurgia industriale è subentrata l’età delle materie plastiche, così come nei tessili alle fibre naturali quelle artificiali: carriera che è stata pure di un altro nuovo protagonista merceologico dell’epoca industriale, ossia la gomma, anch’essa passata alla produzione sintetica.



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